- Su prenotazione, dal 1 Maggio al 20 Ottobre -
Per avere un'idea di cosa offriamo puoi visualizzare gli itinerari energetici disponibili cliccando sui link in alto a questa pagina.
Come operiamo nei luoghi di energia?
Attraverso di noi questi templi sacri vi si dischiuderanno davanti non solo come un libro aperto, ma come dei veri e propri esseri senzienti con cui è possibile parlare, scambiare, interagire. Il nostro obiettivo è quello di condurvi a conoscere il “genius loci” dei luoghi, cioè l’ anima dei luoghi.
Questi sono luoghi della memoria, luoghi dove l’uomo antico viveva la sua spiritualità e la connessione con la natura ed il cosmo. Per questo condurremo tante meditazioni guidate, volte a farvi interagire efficacemente con le caratteristiche uniche e le specifiche diverse qualità energetiche di ognuno di questi luoghi. Tutte le spiegazioni che daremo, sono frutto delle nostre personali ricerche che comprendono: fonti di indagine archeologiche, approfondite ricerche sulla scienza del sacro e del religioso di queste popolazioni, numerosi rilevamenti energetici tramite la tecnica della radiestesia (pendolino e forcella da rabdomante), regressioni in vite passate, meditazioni e canalizzazioni.
Queste escursioni infatti, sono anche il risultato di una lunga ricerca di archeologia psichica, ricerca ideata da Arianna Mendo nel 2007 e portata avanti da lei ed Enrico Gelain utilizzando diverse tecniche energetiche, per supplire alla scarsità di indizi archeologici che spesso non sono in grado di dirci nulla sulle conoscenze, sulla filosofia, sulle religioni, spiritualità e rituali di questi antichi popoli.
Quello di cui ci occupiamo quindi, è di scoprire le ricchezze spirituali dei luoghi di energia, con cui voi successivamente potrete interagire attraverso gli itinerari da noi preparati, le nostre meditazioni o gli appropriati rituali pensati da noi.
Info e prenotazioni
Costo del viaggio: Il costo giornaliero viene stabilito in base alla distanza dell’itinerario e al numero dei partecipanti, e può oscillare dai € 20 ai € 70 a persona al giorno. Per i voli o i traghetti, il noleggio delle auto, gli hotel o gli affitti di un appartamento daremo il nostro supporto informativo e di assistenza, garantendo anche tariffe agevolate grazie alle convenzioni che abbiamo stipulato con le agenzie e le strutture. Se desiderate, possiamo accompagnarvi noi con la nostra auto, senza bisogno che voi la noleggiate né senza costi aggiuntivi per la conduzione.
Iscrizioni: E’ sufficiente contattarci via e-mail, via telefono o via WhatsApp, noi ci metteremo subito in moto per soddisfare qualsiasi vostra richiesta. Contattateci sempre agli stessi recapiti per qualsiasi informazione sul viaggio, sulle destinazioni e/o sulle modalità di viaggio.
Aerei o Traghetti: Le partenze dal continente per la Sardegna avvengono da Milano Linate e Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Roma Fiumicino, Bologna o Pisa con voli diretti per l’aeroporto di Olbia “Costa Smeralda” (OLB), Alghero “Fertilia” (AHO) e Cagliari “Elmas” (CAG). I traghetti partono da Livorno, Genova o Civitavecchia per Olbia, Porto Torres o Cagliari.
Pernottamenti: Se desiderate risiedere nella località di Palau, Cannigione o attorno ad Arzachena (consigliatissimo per la vicinanza ai maggiori luoghi energetici curativi ed alle magnifiche spiagge della Costa Smeralda), è importantissimo avere già prenotato un luogo di residenza al massimo ENTRO GIUGNO, soprattutto se lo desiderate per il periodo di alta stagionale come Ferragosto.
Per prenotare (da inizio Maggio a fine Ottobre): +39 335 8165504 (anche WhatsApp e Telegram), Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cosa è possibile visitare?
Olbia-Tempio
Il bosco della Guarigione - San Giorgio
In questo luogo tra i graniti e un bosco di lentischi, si trovano rocce tagliate e lavorate dalle antiche popolazioni di questa isola sacra per scopi spirituali e terapeutici. Una roccia intagliata di questo bosco infatti, presenta su ognuna delle sue tacche una sua specifica frequenza energetica, capace di portare in riequilibrio l’organo o il chakra ad esso associato. Un’altra presenta tre gradini, dove probabilmente ci si preparava a compiere un rituale, mentre una roccia a forma di barca, simbolo del viaggio, era lo strumento per il passaggio da una dimensione all’altra. Una roccia a forma di sella, simbolo fertilistico, serviva per rituali propiziatori al concepimento. E’ presente anche una grotta, abitata già nella preistoria, dove ancora oggi è possibile visualizzare l’energia che avvolge il nostro corpo, l”aura".
Il Portale Cosmico - Monte Canu
In tutte le antiche civiltà il monte ha rappresentato il contatto con il cielo e spesso la vita, nei miti, è sorta dal caos a partire da una montagna primordiale. Questi monti che vedremo sorgono in forma di picchi di granito dominando le Bocche di Bonifacio. In un paesaggio perso nel tempo risaliremo l’antico percorso iniziatico cosparso di quarzo bianco per raggiungere il villaggio cerimoniale racchiuso fra graniti e la macchia mediterranea. Sono presenti qui una fonte sacra, un tempietto oracolare, nonché altre rovine. Superando questi, è anche presente un secondo villaggio cerimoniale, molto più antico e appena sbozzato nelle rocce naturali del luogo, dove altre popolazioni ancora più ancestrali e sciamaniche evocavano la connessione con il Tutto.
I culti di Guarigione - Li Mizzani
Quando ci si recava presso le Tombe di Giganti per la guarigione, come narrano le antiche cronache, si sostava per cinque giorni e cinque notti: il tempo necessario per cadere in un sonno così profondo da togliere ogni coscienza del tempo. In questi stati psichici, attraverso il sogno, questi popoli entravano in contatto con i propri parenti, antenati o sacerdoti del villaggio in modo da ottenere da loro le indicazioni per la cura del proprio malessere. Vedremo e mediteremo su due Tombe dei Giganti: la prima è una tra le più piccole della Sardegna, ma anche una delle più intatte; la seconda è invece costruita con pietre di dimensioni ciclopiche, ed una delle ultime tombe ad essere stata costruita nell’isola da questo popolo.
Gli Olivastri Millenari
Questi due alberi di olivo selvatico, albero tipico della Sardegna, sono due antichi patriarchi verdi che hanno vissuto su questo pianeta addirittura per 4200 e 3500 anni ciascuno, una lunghissima esperienza di vita che li rende gli alberi più vecchi d’Europa. Gli spiriti di questi antichi alberi colmi di saggezza ancora ci parlano, e ci raccontano che erano già vecchi di 1800 e 1100 anni quando videro la civiltà nuragica cadere in ginocchio davanti all’impero romano per poi sfumare dall’isola.
Il bosco incantato
La sua chiesa rupestre, la fonte di acqua sorgiva, le rocce, la grotta, gli alberi secolari... In questo suggestivo antico luogo sacro, gli anziani del paese ritenevano ci fosse una grotta magica capace di guarire dalle malattie, mentre un agente della Guardia Forestale fermandoci ci raccontò che nel 1800 ai boscaioli, nel tentativo di abbattere i due alberi secolari posti ad entrata di questo bosco, gli si ruppero le asce, segno che questo era un bosco protetto e che andava preservato.
Il monolite degli Antenati
Questo splendido monte altro non è se non un enorme monolite in granito gallurese alto più di 600 m. Per la sua forma è anche conosciuto con il nome di Pan di Zucchero. Il luogo è sempre stato abitato sin dai tempi preistorici. Qui si possono trovare più di una formazione naturale dalle bizzarre forme animali o dai volti simili ai moai dell’isola di Pasqua, quasi sciamanici, posti a guardia di questo monte come ancestrali spiriti protettori.
I riti di Incubazione
Questa tomba di giganti sorge in una zona ricca di monumenti archeologici, in mezzo ad una sughereta poco distante dal greto di un torrente, ed è una delle più intatte dell’isola. Il complesso conserva un fascino reso ancora più autentico dalla vegetazione circostante. Anche questo luogo sacro è stato costruito con massi molto grandi, ed è uno dei luoghi più silenziosi ed incontaminati dove poter fare esperienza di un vero e proprio rito di incubazione, in pieno contatto con Madre Terra.
I dolmen degli antichi
I dolmen sono antichi monumenti sepolcrali dell’epoca paleolitica, e come tali venivano utilizzati per celebrare i primissimi riti per la trasmigrazione dell’anima. Le loro energie sono di profonda trasformazione interiore, adatte per lasciare andare qualcosa di vecchio o anche per operare in noi una vera e propria morte e rinascita. Questi della Gallura dominano un’ampia vallata che giunge sino ai monti, circondati da rocce affioranti di granito, cespugli di erica, mirto, e bassa macchia, che fanno di tutto il complesso un qualcosa di estremamente profondo da vivere.
Le sante rocce della salute
Ai primordi della cristianità la Gallura venne raggiunta da alcuni asceti che trovarono nelle solitudini e nei boschi disseminati di anfratti granitici, un ambiente ideale alle loro predicazioni. Così fu anche per una coppia di santi che vissero ai tempi di Sant’Eusebio (371 d.c.) che predicarono a lungo in Gallura e vennero sepolti nella grotta dove erano usi ripararsi la notte. Ma questa non era una grotta qualunque: già dalla notte dei tempi girava voce che questa grotta, se evocata nel modo giusto, poteva portare salute e benessere al fedele per un anno intero. Quasi mille anni più tardi, in seguito a una visione della Madonna che indicò proprio questo luogo, verso l'anno 1220 alcuni frati francescani giunsero dalla Terra Santa fin qui in Sardegna per erigervi un santuario.
Il viaggio dell’Anima
Questa tomba di giganti, la più grande in Sardegna, nasce a partire da un grande dolmen che è stato via via allungato, per poi aggiungere l’enorme anfiteatro semicircolare tipico delle tombe di giganti. E’ stata atipicamente orientata a sud-est, invece che nella più classica posizione ad est, e questo sta a significare che qui anticamente veniva celebrato il solstizio d’inverno, cioè l’alba di una futura rinascita spirituale, la promessa di una nuova vita nel mondo della Luce.
I rituali dell’Interiorità
Questo pozzo sacro presenta una scala d’accesso al tempio sotterraneo allagato per metà dalle acque sorgive naturali, a cui questo monumento attinge tramite un pozzo coperto profondo ben 25 metri: un luogo perfetto per potersi immergere poco a poco con tutto il corpo e lasciarsi abbandonare ai rituali prettamente femminili della depurazione interiore e delle interiorità. Il buio e le acque sono luoghi metafora della pancia della madre dove meditare a occhi chiusi sulle profondità della nostra anima.
La forza del Simbolo
In un paesaggio aspro e selvaggio si trova questo magnifico altare rupestre, un unicum in tutta l’isola. Si tratta di un ciclopico masso naturale sdraiato orizzontalmente sul terreno che ha offerto la comoda possibilità ai nuragici di scavare sulla sua superficie una moltitudine di nicchie e di altarini. Lo stesso sito offre anche altre rocce scavate con strani simbolismi e, poco più in alto nella collina, una serie di Domus de Janas, le cosiddette “case delle fate”, scavate nella roccia ed alte poco più di 50 cm.
I culti degli Oracoli
In cima ad un monte a più di 1000 m d’altezza si trova uno dei pochi grandi villaggi cerimoniali della Sardegna, con una vista incredibile su tutto l’altopiano circostante. Distribuito su un sentiero che si arrampica lungo il monte troviamo una fonte sacra con cortile, un tempio oracolare circolare con vestibolo, un tempietto oracolare a doppia camera e cortile comune d’ingresso, probabilmente astrologico, ed una grande capanna che veniva usata dai sacerdoti come Capanna del Consiglio. Qui, proprio in cima al monte che guarda su tutta la Gallura, è presente un’altra intera area sacra pre-nuragica, ancora più arcaica, dell’epoca in cui i consulti oracolari ancora facevano parte dei culti di Madre Terra, dunque ci si recava all’interno di antri rocciosi o di fondi cunicoli bui alla ricerca di stati alterati di coscienza che consentissero l’osservazione del futuro.
Sassarese
La piramide a gradoni di Babilonia
Questo monumento è l’unico della Sardegna che all’occhio sembra non costruito dalla civiltà nuragica (anche se lo è), ma appare invece più simile alle opere di una delle civiltà più antiche del pianeta: quella Mesopotamica. E’ uno ziggurat, l’unico monumento di questo tipo nell’intera area mediterranea, risalente a ben 5.500 anni fa. Con ai suoi lati tre grandi menhir, un grande altare in pietra e due massi circolari rappresentanti il Sole e la Luna, la forma di questo monumento rappresenta forse la costellazione della Croce del Sud, anche se, secondo altri pareri, il complesso potrebbe essere allineato alla nascita della cintura di Orione sull’orizzonte.
I culti della Terra
A molti generi di rituali legati ai culti della Madre Terra si sono dedicati gli antichi nuragici, primo fra tutti, quello della fertilità. Questo luogo vede misteriosi, numerosi e lunghi solchi incisi in profondità nella roccia orizzontale, anche uno sovrapposto all’altro, e molte domus de janas scavate fino a 2-3 metri sottoterra. Le prime sono in realtà raffinate tecniche di modifica delle griglie energetiche della terra, create in modo da allontanare le energie negative del campo terrestre e propiziare un più fertile raccolto del terreno grazie all’aumento di energie così ottenuto.
Le chiesette templari
In Sardegna c’è stata una forte presenza templare. Infatti la cittadina di Bosa, situata sulla costa occidentale, aveva la più importante magione di quest’ordine, dove le navi si fermavano a fare rifornimento lungo la rotta tra Marsiglia e la Terra Santa. Dunque sparse sull’isola si possono trovare numerose chiesette di questo tipo. Una di quelle che andremo a vedere è una delle più belle, con motivi di geometria sacra sulla facciata ed un rosone allineato con l’altare della chiesetta da un raggio di Luce nei giorni dell’equinozio.
I popoli delle stelle
Questo luogo è un villaggio antichissimo, addirittura di 5.000 anni fa, che gli archeologi definiscono “villaggio fortezza” a causa delle sue doppie mura megalitiche spessissime ed alte quattro e più metri. Non solo non è una fortezza, ma addirittura non è neanche un villaggio cerimoniale, bensì un villaggio iniziatico: un luogo talmente sacro da non esserne consentito l’accesso nemmeno a tutta la casta sacerdotale dell’epoca, ma solo ad alcuni prescelti selezionati tra i migliori sacerdoti dell’isola. Si tratta di un luogo dove si imparavano e si effettuavano i contatti psichici con popoli lontani anni e anni luce dal nostro pianeta, che dimoravano tra le stelle.
P.S. Per questa escursione ci riserviamo di conoscere le persone che dovremo accompagnare, prima di decidere se effettuare o no la visita.
La Sfinge Taurina
Questo tempio sotterraneo è stato dedicato al culto del toro. Lo si capisce dalla presenza della scultura di un toro di proporzioni molto importanti, posto in posizione dominante in cima a questa vallata. Purtroppo in periodo cristiano la testa di questo toro è stata recisa dal corpo, per cercare di estirpare i culti pagani fortemente presenti nell’isola da tempi molto remoti. Questo tempio risulta allineato astronomicamente al solstizio d’inverno, tramite l’ingresso di un raggio solare che viene riflesso da uno specchio d’acqua in entrata e lentamente scivola sottoterra attraverso tutte e tre le camere sotterranee presenti, colpendo una falsa porta scolpita nella parete di fondo del tempio.
Un centro di sapienza sacra nuragica
Questo è forse uno dei nuraghi più spettacolare ed imponenti di tutta l’isola, che presenta vari piani disposti uno sull’altro a raggiungere quasi 26 metri di altezza, nonché numerosi cunicoli e gallerie attorno alla sua base. Anche questo nuraghe è orientato astronomicamente, come la maggior parte di queste strutture, ed è posto al centro di una valle che presenta numerosi altri nuraghi. Questo è un luogo dove numerosi capi villaggio e sacerdoti pervenivano da tutta l’isola per confrontarsi, studiare ed approfondire le loro conoscenze del Sacro.
La foresta fossile
Questo è un luogo naturale magico della Sardegna, dove il tempo ed i cristalli hanno giocato la loro partita più bella: quella della fossilizzazione. Un intero bosco di 30/15 milioni di anni fa, sommerso da acque paludose di un lago dell’epoca e da cenere e lapilli vulcanici, ha subìto nell’arco del tempo un processo di trasformazione alchemica tale da formare dei veri e propri alberi di pietra, dei grossi pezzi di silicio a forma di alberi.
Le terme fluviali vulcaniche
Questo è un magnifico luogo naturale dell’isola, dove la sottile crosta terrestre permette che il calore del magma sotterraneo scaldi naturalmente il letto di un piccolo fiume incassato dentro una rigogliosissima ed alta gola rocciosa, dando a quest’acqua delle proprietà salubri e benefiche. Questo sito è liberamente accessibile gratuitamente, inclusa la spiaggia fluviale, ed è anche possibile raccogliere il fango dal canneto lì vicino per applicazioni salutari sulla pelle.
Nuorese
La fonte sacra della Rinascita
Questo tempio a pozzo si trova incastonato nella roccia, in una natura selvaggia ed incontaminata. Presenta varie fasi costruttive inglobate dentro di sé in una struttura verticale appoggiata alla parete rocciosa. La copertura a doppia falda spiovente, aperta ed incompleta (la sommità composta da un monolite in pietra si trova in un museo), protegge il piccolo bacile d’acqua di fattura simile ad un altro più importante pozzo della Sardegna, ma in miniatura, scavato dentro la roccia.
I riti di passaggio: affrontare le paure, celebrare le unioni
Il sito veniva utilizzato esclusivamente per vaste cerimonie, e non aveva dunque funzione abitativa. Solo in momenti speciali dell’anno esso accoglieva gli abitanti di più villaggi del circondario, per celebrare funzioni sacre. Il sito, un vero e proprio parco sotto sugherete secolari, vede diversi templi e capanne, un tempio a labirinto, un pozzo sacro ad anfiteatro.
I culti degli Eroi
Gli antichi greci, quando vennero in contatto con la civiltà dei sardi, scrissero dei rituali che questo popolo svolgeva nelle Tombe degli Eroi. In esse i fedeli, dopo aver raggiunto degli stati alterati di coscienza, cercavano di mettersi in contatto psichico con i propri “eroi”. Questi eroi probabilmente venivano intesi come le persone importanti del villaggio, che potevano essere i capi villaggio, i sacerdoti, gli sciamani o anche gli antenati divinizzati che qui venivano seppelliti, anche se sappiamo che loro li consideravano ancora in vita, semplicemente andavano a dimorare “nella Luce”.
Le Torri del Cielo
I nuraghi sono edifici circolari molto alti la cui forma di torre ha indotto per molto tempo gli archeologi erroneamente a pensare che fossero delle fortezze di stampo medievale, o addirittura ricoveri per le pecore. Nulla di più sbagliato: infatti queste torri svettanti verso il cielo sono tutte posizionate precisamente all’interno del contesto celeste che avevano intorno, presentando infatti in ognuna di esse vari fenomeni di allineamenti archeoastronomici ai solstizi, a diverse fasi lunari ed alla levata e al tramonto di diverse costellazioni.
La cosmogonia nuragica
Questa domus de janas ha nascosto dentro di sé tutta una serie di simboli ed incisioni misteriose ed incomprensibili. Tra queste, alcune sono state decifrate. La prima camera di questa domus ci indica cosa avveniva al momento del trapasso di una persona: delle figure umane stilizzate, rappresentanti l’anima del defunto, vengono rappresentate a testa in giù, con i piedi che da sottoterra superano la linea del terreno e camminano verso il cielo, in direzione della costellazione del Carro Maggiore, che per loro rappresentava la meta dell’anima oltre la vita.
La roccia magica
Questa lastra in granito è stata incisa con strani simboli, molti di questi identici a quelli trovati in altri siti sacri dell’Europa megalitica come Stonehenge, Newgrange, Irlanda, Scozia, Francia, Malta, Spagna. Questo “popolo megalitico” pare abbia attraversato tutta l’Europa a piedi, divulgando mano a mano le sue conoscenze spirituali ai vari popoli che ha incontrato lungo il suo cammino. Secondo la nostra lettura questi simboli sono le rappresentazioni di varie conoscenze delle energie sottili emesse dalla terra e delle tecniche di operare con esse.
Il pozzo sacro a zampilli
Questo è un sito unico nel suo genere in Sardegna, e probabilmente anche in Europa. Dei sedili formano un cerchio attorno ad un bacino/altare centrale, che consentivano a sette sacerdoti di sedersi attorno ad esso. Sette teste di ariete sbucano dalla parete, sopra le spalle dei sacerdoti, sputando dalla loro bocca le acque dentro il bacino/altare centrale.
Il maschile sacro
Tutti i pozzi sacri della Sardegna, oltre ad avere ognuno le loro funzioni specifiche, sono dei templi dedicati alla celebrazione del femminile sacro. Infatti quasi tutti questi monumenti presentano una struttura ogivale e due recinzioni concentriche per delimitare l’area sacra, che rappresentano l’organo riproduttore femminile. Questo villaggio cerimoniale che custodisce diversi tempietti, invece, fa esattamente la stessa cosa ma al maschile, delimitando l’area sacra con un muretto di recinzione di forma fallica.
Le incisioni lunari
Questo altare rupestre è stato scavato all’interno di una grotta sul costone di una montagna, di fronte a una vallata che guarda fino al mare. Era un arcaico luogo di culto, probabilmente legato agli oracoli dell’acqua. Le diverse canalette incise sulla roccia infatti, davano un responso diverso a seconda di dove casualmente sarebbe corsa l’acqua. L’intera incisione, inoltre, riproduce in maniera incredibile i crateri lunari dovuti all’impatto con i meteoriti, cosa parecchio strana visto che difficilmente si riescono a vedere ad occhio nudo dalla Terra.
P.S. Per questa escursione ci riserviamo di conoscere le persone che dovremo accompagnare, prima di decidere se effettuare o no la visita.
Le antenne cosmiche
Questa tomba di giganti abbastanza grande è quasi completamente intatta, ed immersa nel silenzio della natura in un luogo suggestivo e lontano da qualsiasi centro abitato.
Il paese dei menhir
Questo è un sito sacro situato nel centro geografico esatto della Sardegna, e presenta uno dei luoghi con il maggior numero di menhir dell’isola, ciclopiche pietre a punta disposte a filari e posizionate precisamente lungo le linee delle energie telluriche del luogo, generando così un campo di forza di grandissima intensità. Essi risalgono all’epoca pre-nuragica, quando le popolazioni dell’isola lavoravano la pietra in maniera più semplice, ma non meno efficacemente dal punto di vista energetico.
Oristanese
Il pozzo della Luna
Questo sito presenta un villaggio nuragico intero, molto ampio, con un nuraghe, una Capanna del Consiglio, altre capanne e, più importante di tutti, uno degli esempi stilistici più belli e meglio conservati di Pozzo Sacro. Il pozzo sacro era una struttura monumentale dedicata al culto delle acque e della Luna: infatti questo pozzo è l’unico esempio in tutto il pianeta ad essere allineato al ciclo lunare di 18 anni e mezzo, il ciclo di Saros. E’ anche allineato al Sole durante gli equinozi, durante i quali avviene uno splendido gioco di riflessione della luce sulle acque, con un suo profondo significato sacro per i culti di quei tempi remoti.
Le possenti Torri della Luce
Questo nuraghe è uno dei più grandi della Sardegna, costruito con ciclopici massi alla sua base, che consiste di una torre principale a due piani e due torri minori laterali accostate alla principale, più altre capanne nell’intorno. Come la maggior parte dei nuraghi in Sardegna, anche questo presenta un allineamento spettacolare ai due solstizi: in quello estivo il Sole penetrava come un raggio di Luce dal foro apicale (in alto) ed andava ad illuminare la nicchia centrale della camera; in quello invernale era l’entrata principale che si prestava all’ingresso della Luce, colpendo la stessa identica nicchia.
Un villaggio nuragico
Con questa visita avrete l’occasione di vedere un intero villaggio nuragico perfettamente conservato, con tutti o quasi i monumenti cerimoniali più importanti annessi ad ognuno dei villaggi di questo popolo. In questo villaggio in questione sono presenti due grandi tombe dei giganti composte di lastre incastrate tra loro a puzzle, un nuraghe trilobato dunque con tre torri minori attorno ad una centrale più grande, diverse capanne abitative, un luogo cerimoniale atipico probabilmente di epoca pre-nuragica, ed infine numerose domus de janas.
La spiaggia di quarzo
Questa è una spiaggia unica al mondo: utilizzata dagli antichi nuragici ed anche dai romani come porto per imbarcare e spedire in nave i cristalli di ossidiana, era al contempo un giacimento da dove estraevano anche il quarzo. La spiaggia, invece che essere fatta di sabbia, è completamente ricoperta da cristalli di quarzo della dimensione di chicchi di riso, tondeggianti e ben levigati dalle onde del mare, cristalli sacri per autonomasia, usati da tantissime culture antiche durante i loro rituali.
Le sette fonti di Luce
Queste sette sorgive naturali d’acqua emergono tutte e sette una vicina all’altra, all’interno di un piccolo e bellissimo paesino dal contesto medievale immerso nella natura, e ad un esame energetico risultano tutte legate ognuna ad uno dei sette chakra. Non a caso, a fianco di queste sorgive sorge un’antica chiesetta templare.
Un pozzo sacro nei sotterranei di una chiesetta
Questo pozzo sacro nuragico è l’unico della Sardegna che è stato ritrovato intatto nella sua parte centrale: presentando cioè il suo elemento rimovibile di completamento e riequilibrio all’interno dell’acqua: una pietra fallica. I monumenti di questo antico popolo, infatti, venivano costruiti con simbologie e qualità energetiche prevalentemente o femminili o maschili, ma anche in caso di un monumento di una data energia c’era sempre un piccolo dettaglio riequilibrante della qualità opposta, come a sottolineare gli stessi aspetti del simbolo del Tao.
Le camere calendariali
Alcune torri laterali dei nuraghi, costruiti a lato o a fianco della torre principale, presentano diverse fessure verticali attorno alla loro base circolare, quasi a raso terra. Questi non sono difetti di costruzione della torre, bensì molteplici finestre costruite in base a complessi calcoli astronomici, per fare in modo che ognuna di esse, in un dato periodo dell’anno, catturasse la Luce di sole, luna, stelle e costellazioni all’interno del nuraghe.
Il sentiero dell’Ossidiana
Quello che vedremo è un monte vulcanico molto antico, talmente antico da essersi spento tra i 30 e i 15 milioni di anni fa, diventando completamente innocuo. Il sentiero entra letteralmente all’interno del cono vulcanico, all’interno di gallerie anticamente scavate da questa civiltà per estrarre dal cuore del vulcano l’ossidiana, un potente ed affilatissimo cristallo vulcanico nero dalle proprietà protettive. Questo è il giacimento più vasto di ossidiana dell’intera Europa, l’oro nero dell’antichità, smerciato dai nuragici in rotte navali e terrestri che raggiungevano addirittura la Svezia.
Iglesiente - Cagliaritano
Il pozzo delle Stelle
Questo è un villaggio cerimoniale nuragico molto vasto, maggiormente famoso per il suo magnifico, nonché atipico, pozzo sacro. La scala è stretta e ripida, ed arriva quasi al fondo di un cilindro di pietra molto largo, profondo e assolutamente verticale, senza restringersi per poi chiudersi in cima con una volta a tholos. Il foro apicale, ora distrutto, doveva essere molto largo, quasi a creare un vero e proprio cannocchiale puntato verso il cielo. La pochissima acqua sul fondo, senza sorgiva sotterranea, doveva creare uno specchio immobile sul quale il sacerdote poteva vedere le costellazioni riflettersi dal cielo e da qui operare le sue divinazioni celesti.
Il dolmen del Viaggio Astrale
Questo dolmen, inciso a partire da un pezzo unico di roccia, è stato anche circondato da un circolo megalitico molto importante: tre cerchi di pietra concentrici sono stati disegnati sul terreno attorno alla struttura. Sul basamento esterno della camera centrale sono stati scavati tre fori laterali che una volta ritualmente attivati permettevano al monumento di innalzarsi energeticamente ed alla persona che giaceva al suo interno di venire trasportata in altre dimensioni.
La reggia nuragica delle Torri di Luce
Questo è l’ultimo nuraghe che abbiamo selezionato per voi, facente ovviamente parte della sequenza dei più belli e più imponenti dell’isola. Purtroppo non conosciamo quasi nulla dell'antica lingua nuragica, ma sappiano che alcune parole dell’epoca si sono conservate fino ad oggi. “Nuraghe” è una di queste parole, di cui però non si sa l’etimologia. Alcuni la fanno derivare dal recente verbo sardo “annuraccare”, cioè ammassare pietre una sull’altra; altri, avendo trovato diverse somiglianze con le antiche lingue mediorientali, tradurrebbero dall’arabo “Nur” come luce, trasformando dunque il nuraghe in una “Torre di Luce”.
Le domus di Madre Terra
Questa parete rocciosa è stata completamente traforata, da cima a fondo, dalla sua destra fino all’estrema sinistra per scavare innumerevoli domus de janas. Questi antri nella roccia fanno riferimento ai culti di Madre Terra, in cui la vita dopo la morte era vista anche come un ritorno nella pancia della Madre, tramite imprescindibile necessario per ogni viaggio sia dal Cielo verso la Terra, che vice-versa. Ogni viaggio dell’anima che si rispetti dunque, sia per quello astrale che per quello “definitivo”, deve iniziare partendo da un luogo che abbia caratteristiche simili a quelle del ventre materno: dev’essere buio e scavato dentro Madre Terra ed è ancora meglio se abbiamo la possibilità di avere anche una piccola presenza di acqua.
La guarigione sciamanica
Questa incredibile tomba dei giganti, posta a fianco di una grotta aperta in cima a degli speroni collinari di granito - l’unica area in granito giallo della zona di Cagliari - è un magnifico esemplare di tomba del primissimo periodo, a lastroni orizzontali. Di fronte ad essa, un piccolo corridoio di pietre allacciato ad un cerchio delimitano l’area sacra di guarigione, ove il sacerdote/sciamano operava le guarigioni sulle persone che si trovavano distese all’interno di questo circuito.
I popoli delle Stelle
Questo ampio villaggio cerimoniale, in cima ad una collina, è uno degli altri siti nuragici un tempo adibiti al contatto con le civiltà che dimoravano tra le stelle. Nonostante sia stato invaso dai fenici e successivamente dai romani, conservò comunque intatta la sua identità di luogo sacro che questi successivi popoli infatti utilizzarono anche se per altre tipologie di rituali.