La più antica versione delle rune compare in epoca e in luoghi imprecisati del Nord Europa. La prima segnalazione la si deve a tacito, nel 98 d.C. Egli le descrive come simboli destinati ad usi esclusivamente oracolari, ritualistici e di invocazione sacri. Le popolazioni del nord lo portarono a conoscenza di come esse venivano intagliate nel legno o nella pietra e lanciate a terra per poi interpretarne il significato. Venivano anche incise su altari, Dolmen e costruzioni sacre da quei popoli in modo da imprimerne l'energia magica del simbolo su quel manufatto. Runa significa " parola detta a bassa voce ", oppure " segreto " o anche " incantesimo, formula magica ". A poco a poco quest'alfabeto sacro si diffonde nella cultura dapprima germanica, da dove è nato, poi scandinava, inglese, irlandese ed islandese. Non conquista la Francia in quanto li si era già sviluppata una cultura già ben codificata, con petroglifi diversi ma di medesimo stile e che quindi possono indurre le persone in errore e confonderle con quelle nordico/germaniche. Le rune di cui sto parlando io sono indissolubilmente legate a quel sistema mitologico e leggendario sviluppato dagli vichinghi e dai germani a cui fa capo Odino, in cui sono ben note anche altre figure leggendarie come il dio Loki, le valchirie, l'albero della vita Yggdrasil sostenitore del loro sistema cosmico formato da nove mondi o dimensioni diverse, e la battaglia finale tra le divinità che distruggerà questo universo: il Ragnarok. Il Futhark (o alfabeto) antico e originario si compone di 24 + 1 rune, divise in gruppi di otto. Ognuna di questi tre gruppi forma un discorso simbolico a sé stante: il primo mostra cosa è necessario per vivere una vita serena, abbondante e prosperosa su questa terra: l'agricoltura, il possesso di beni sia alimentari che economici, come una mandria di bestiame; il secondo mostra che avendo a che fare con la vita bisogna sempre fare i conti con gli imprevisti, le incognite e le incertezze climatiche, come la neve, la grandine, la pioggia o il sole, che possono favorire o mettere in crisi l'equilibrio ed il benessere ottenuto con l'agricoltura; il terzo ottetto porta a risoluzione questo dilemma presentato dai primi due: con doti di calma, serenità, capacità di gestire in modo saggio il proprio villaggio e se stessi e molte conoscenze magiche e spirituali è possibile risolvere problemi presentati dalle incertezze della vita.
Il metodo
Ci sono quattro letture tipiche delle rune. Con la runa di Odino si estrae una sola runa indicante un responso generale alla domanda del consultante oppure un'indicazione per la giornata di oggi. Le tre rune Wyrd sono invece capaci di analizzare la situazione con più precisione, mostrando al consultante il destino di quella situazione e come essa si è dispiegata lungo il filo del tempo: si estrae una runa per il passato, una per la situazione presente e dei consigli su come gestirla o le difficoltà che si stanno presentando in questo momento, una terza ed ultima per come si prospetta il futuro, sempre che si continui sulla stessa rotta intrapresa attualmente. La lettura dello spirito permette di capire a che punto siamo nella nostra evoluzione spirituale. Si estraggono una runa per ogni elemento naturale: il fuoco per il nostro mondo legato alle azioni, l'acqua per come noi interpretiamo le nostre emozionalità ed il nostro sentire, la terra per capire come noi ci comportiamo nelle situazioni concrete, l'aria per comprendere lo stato dei nostri pensieri. Un'ultima runa viene estratta per capire il carattere generale della persona: è la runa dell'anima. L'ultima lettura delle rune, nonché la più complessa, completa e tipica di questa tecnica divinatoria, è l'oracolo. Si lanciano nove rune a caso su un lembo di pelle suddiviso in sei quadranti: noi, le circostanze che abbiamo intorno, la realizzazione pratica, le emozioni, la mente, le intuizioni. In questo modo è possibile avere una lettura completa della situazione.
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