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Secondo le più recenti conoscenze della fisica sappiamo oggi che viviamo in un universo composto di una rete di interconnessioni energetiche: un oceano di energia radiante in costante mutamento. I luoghi ad alta valenza vibrazionale sono luoghi privilegiati dove regna un’energia cosmo-tellurica particolarmente forte e vibrante. L’uomo infatti è posto nel mezzo di queste due forze di cui ha bisogno per il suo equilibrio psico-fisico. In un luogo ad alta energia vibrazionale, queste forze si trovano in perfetto equilibrio caricando ed inondando il nostro corpo e le nostre cellule di energie positive. Sostando in questi luoghi è possibile accedere a piani vibratori più sottili e perdere la nozione del tempo e dello spazio, proprio come facevano gli antichi. Gli antichi infatti nei luoghi ad alta energia vibrazionale hanno sempre eretto monumenti in pietra in grado di convogliare le energie del Cielo e della Terra per il benessere dell’individuo. Da Stonehenge alle piramidi d’Egitto, i monumenti antichi più misteriosi e suggestivi sorgono su punti particolari in cui la terra emana un’energia positiva. Non fa difetto a questa regola la splendida isola di Sardegna, che presenta in effetti la più alta densità di monumenti nel mondo. La Sardegna è una terra molto antica, una delle prime ad essere emersa nel continente europeo e, soprattutto nella regione della Gallura, per via della massiccia presenza del granito (che si è riuscito recentemente a datare e pare abbia ben 300 milioni di anni), i punti ad alta energia vibrazionale sono parecchi e di forte intensità. Su questi punti la civiltà nuragica, a partire dal II millennio a.C., ha costruito i suoi monumenti più rappresentativi: i nuraghi, i pozzi sacri, le tombe di giganti, ma anche i circoli, i menhir, i dolmen.
Proviamo allora a fare un passo indietro, proviamo a metterci nella mentalità e nel modo di concepire l’universo dei nuragici: i nostri predecessori sentivano di vivere in un universo animato, in un ambiente fertile e vibrante e concepivano la Terra come un organismo vivente con un suo respiro ed un suo ritmo. E' per questa capacità percettiva che gli antichi sono stati in grado di edificare monumenti che sapevano convogliare le energie cosmo-telluriche. Gli antichi, soprattutto nella figura dei sacerdoti-sciamani (che erano gli uomini di conoscenza) riuscivano ad identificare i luoghi che possedevano un'alta energia vibrazionale benefica e lì decidevano di costruire i loro monumenti in perfetto equilibrio fra Terra e Cielo.
L'uomo, ricettore cosmico
Einstein dimostrò che energia e materia sono i due aspetti della stessa sostanza universale. Il riconoscimento che tutta la materia è energia è la base per comprendere perché gli esseri umani possono essere visti come sistemi energetici dinamici. L'uomo è dunque, secondo i nuovi orientamenti, un essere multidimensionale, fatto di energia densa ed energia sottile: la differenza tra materia fisica (densa) e materia eterica (sottile) è solo una differenza di frequenza. La natura solida della materia in effetti è solo una mera illusione dei sensi dal momento che essa non è altro che una sostanza composta di particelle che sono punti di luce congelata. L'uomo è in definitiva fatto della stessa sostanza dell'universo, che è energia e luce di varie forme e frequenze, e l'uomo, posto così tra cielo e terra, in questo universo, è un essere in equilibrio dinamico.
L’energia sottile che si trova intorno al corpo denso viene denominata comunemente “aura” e si compone di più strati. Lungo il corpo poi, disposti praticamente lungo la colonna vertebrale, vi sono i 7 chakra. Chakra è una parola che viene dall’antica lingua indiana, il sanscrito, e significa ruota e, in senso più lato, vortice di energia. Questi 7 chakra sono come porte di entrata ed uscita dell’energia vitale sottile che viene da essi elaborata perché possa essere assimilata in maniera adeguata dal corpo fisico.Ognuno dei 7 chakra è collegato ad un plesso nervoso, ad una ghiandola del sistema endocrino, a un particolare sistema fisiologico e ad un aspetto mentale, emotivo.
Tutto ciò è sufficiente per comprendere come il buon funzionamento di ciascun chakra sia essenziale per l’equilibrio e la salute di ogni sistema d’organo. Dal momento che i chakra aiutano a controllare il flusso dell’energia vitale nei diversi organi, quando funzionano adeguatamente contribuiscono a rinforzare ed equilibrare i vari sistemi; quando invece non funzionano in modo efficiente possono creare debolezze nelle varie zone.
Gli antichi lo sapevano già
Se andiamo più indietro nel tempo possiamo vedere come le antiche civiltà fossero a conoscenza di questa visione dell'universo e questo grazie a pratiche come la meditazione e la preghiera che permettevano a saggi e mistici di espandere la loro coscienza e di raggiungere perciò una percezione più alta. Infatti, nell'antica tradizione indiana si parla di prana, l'energia universale, che è la fonte di ogni vita. I cinesi chiamarono questa energia vitale ch'i. Essa costituiva e permeava tutta la materia contenendo in sé due forze polari: lo Ying e lo Yang, cioè l'energia femminile e quella maschile che danno ritmo e movimento creando la vita.
Il fatto è che i nostri predecessori, in qualsiasi angolo del globo, come dice bene Anthony Aveni, professore di astronomia ed antropologia, "ritenevano di vivere in un universo animato, in un ambiente vivo, fertile, vibrante e interattivo". Noi oggi, in questa civiltà frenetica così separata dall'ambiente che ci circonda, in questa civiltà che analizza, divide, specializza, solo molto faticosamente possiamo concepire l'universo come lo concepivano i nostri antenati. Abbiamo smesso di sentire, di percepire. Sì, siamo ancora sensibili ai cambiamenti climatici, ma non riusciamo più a captare le forze del sottosuolo o quelle di origine cosmica .
Lo psicoterapeuta Carl Gustav Jung affermava che oggi le nevrosi sono spesso frutto della mancanza di vivere attivamente i simboli, di sperimentare, cioè, in sé quel qualcosa dimagico, di numinoso con cui invece gli antichi erano costantemente in contatto.
Sperimentare direttamente questo contatto sui luoghi sacri, dove sono stati eretti i monumenti della civiltà nuragica, significa vivere nuovamente i simboli, farne esperienza in sé. Sostando in questi luoghi ad alta energia, con rispetto ed amore, è possibile accedere a piani vibratori più sottili e perdere la nozione del tempo e dello spazio, proprio come facevano gli antichi: così meditazioni sui luoghi, visualizzazioni creative, riti alla Luna piena di notte, nei nuraghi al solstizio d'estate sono esperienze che producono effetti profondi e benefici. Riportandoci infatti in contatto con noi stessi e con le forze del Cielo e della Terra gli antichi luoghi sacri o luoghi naturalistici di grande bellezza e potenza energetica ci aiutano a riequilibrarci e danno alla vita uno spessore e un significato maggiore permettendoci di interiorizzare archetipi universali che mettono in moto, infine, profonde energie trasformatrici.
Proviamo allora a fare un passo indietro, proviamo a metterci nella mentalità e nel modo di concepire l’universo dei nuragici: i nostri predecessori sentivano di vivere in un universo animato, in un ambiente fertile e vibrante e concepivano la Terra come un organismo vivente con un suo respiro ed un suo ritmo. E' per questa capacità percettiva che gli antichi sono stati in grado di edificare monumenti che sapevano convogliare le energie cosmo-telluriche. Gli antichi, soprattutto nella figura dei sacerdoti-sciamani (che erano gli uomini di conoscenza) riuscivano ad identificare i luoghi che possedevano un'alta energia vibrazionale benefica e lì decidevano di costruire i loro monumenti in perfetto equilibrio fra Terra e Cielo.
L'uomo, ricettore cosmico
Einstein dimostrò che energia e materia sono i due aspetti della stessa sostanza universale. Il riconoscimento che tutta la materia è energia è la base per comprendere perché gli esseri umani possono essere visti come sistemi energetici dinamici. L'uomo è dunque, secondo i nuovi orientamenti, un essere multidimensionale, fatto di energia densa ed energia sottile: la differenza tra materia fisica (densa) e materia eterica (sottile) è solo una differenza di frequenza. La natura solida della materia in effetti è solo una mera illusione dei sensi dal momento che essa non è altro che una sostanza composta di particelle che sono punti di luce congelata. L'uomo è in definitiva fatto della stessa sostanza dell'universo, che è energia e luce di varie forme e frequenze, e l'uomo, posto così tra cielo e terra, in questo universo, è un essere in equilibrio dinamico.
L’energia sottile che si trova intorno al corpo denso viene denominata comunemente “aura” e si compone di più strati. Lungo il corpo poi, disposti praticamente lungo la colonna vertebrale, vi sono i 7 chakra. Chakra è una parola che viene dall’antica lingua indiana, il sanscrito, e significa ruota e, in senso più lato, vortice di energia. Questi 7 chakra sono come porte di entrata ed uscita dell’energia vitale sottile che viene da essi elaborata perché possa essere assimilata in maniera adeguata dal corpo fisico.Ognuno dei 7 chakra è collegato ad un plesso nervoso, ad una ghiandola del sistema endocrino, a un particolare sistema fisiologico e ad un aspetto mentale, emotivo.
Tutto ciò è sufficiente per comprendere come il buon funzionamento di ciascun chakra sia essenziale per l’equilibrio e la salute di ogni sistema d’organo. Dal momento che i chakra aiutano a controllare il flusso dell’energia vitale nei diversi organi, quando funzionano adeguatamente contribuiscono a rinforzare ed equilibrare i vari sistemi; quando invece non funzionano in modo efficiente possono creare debolezze nelle varie zone.
Gli antichi lo sapevano già
Se andiamo più indietro nel tempo possiamo vedere come le antiche civiltà fossero a conoscenza di questa visione dell'universo e questo grazie a pratiche come la meditazione e la preghiera che permettevano a saggi e mistici di espandere la loro coscienza e di raggiungere perciò una percezione più alta. Infatti, nell'antica tradizione indiana si parla di prana, l'energia universale, che è la fonte di ogni vita. I cinesi chiamarono questa energia vitale ch'i. Essa costituiva e permeava tutta la materia contenendo in sé due forze polari: lo Ying e lo Yang, cioè l'energia femminile e quella maschile che danno ritmo e movimento creando la vita.
Il fatto è che i nostri predecessori, in qualsiasi angolo del globo, come dice bene Anthony Aveni, professore di astronomia ed antropologia, "ritenevano di vivere in un universo animato, in un ambiente vivo, fertile, vibrante e interattivo". Noi oggi, in questa civiltà frenetica così separata dall'ambiente che ci circonda, in questa civiltà che analizza, divide, specializza, solo molto faticosamente possiamo concepire l'universo come lo concepivano i nostri antenati. Abbiamo smesso di sentire, di percepire. Sì, siamo ancora sensibili ai cambiamenti climatici, ma non riusciamo più a captare le forze del sottosuolo o quelle di origine cosmica .
Lo psicoterapeuta Carl Gustav Jung affermava che oggi le nevrosi sono spesso frutto della mancanza di vivere attivamente i simboli, di sperimentare, cioè, in sé quel qualcosa dimagico, di numinoso con cui invece gli antichi erano costantemente in contatto.
Sperimentare direttamente questo contatto sui luoghi sacri, dove sono stati eretti i monumenti della civiltà nuragica, significa vivere nuovamente i simboli, farne esperienza in sé. Sostando in questi luoghi ad alta energia, con rispetto ed amore, è possibile accedere a piani vibratori più sottili e perdere la nozione del tempo e dello spazio, proprio come facevano gli antichi: così meditazioni sui luoghi, visualizzazioni creative, riti alla Luna piena di notte, nei nuraghi al solstizio d'estate sono esperienze che producono effetti profondi e benefici. Riportandoci infatti in contatto con noi stessi e con le forze del Cielo e della Terra gli antichi luoghi sacri o luoghi naturalistici di grande bellezza e potenza energetica ci aiutano a riequilibrarci e danno alla vita uno spessore e un significato maggiore permettendoci di interiorizzare archetipi universali che mettono in moto, infine, profonde energie trasformatrici.